Paphiopedilum, una pianta dai fiori spettacolari
Paphiopedilum noto anche come pantofola da donna, Venere, Pafiopedilum, pantofole da donna, sandali Venere o scarpetta Venere . Appartiene alla famiglia delle Orchidaceae, che comprende circa 70 specie terrestri monopiede minacciate dalla distruzione dell’habitat. È originaria delle zone tropicali dell’Asia.
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Il nome Paphiopedilum deriva dal greco «Paphia» di Paphos, dall’epiteto «Venere» e pedilum «sandalo o pantofola» alludendo alla forma del labello.
Caratteristiche del paphiopedilum
Le radici non affondano, ma si diffondono attraverso il muschio che le ricopre.
Le foglie sono lunghe da 10 a 50 cm, a rosetta, ellittiche, acaule e senza riserva, di colore verde o marmorizzato.
Il gambo ha un aspetto ceroso, con un unico fiore che può durare circa 10 settimane. Il fiore sembra artificiale e il sepalo superiore ha un colore contrastante.
Cura del paphiopedilum
È una pianta di facile coltura , con una longevità da 1 a 7 anni all’interno e 10 anni in serra.
È resistente all’ombra, ma per una fioritura ottimale deve essere collocato in una finestra con una certa luce.
L’umidità deve essere moderata, tra il 40 e il 50%. Per questo, il fogliame può essere spruzzato, senza che il liquido coli.
Se il tempo è freddo, si consiglia di visitare 25˚C durante il giorno e tra le 10.00 e i 15˚C di notte. Tuttavia, ci vuole un periodo notturno fresco per farla fiorire.
Per quanto riguarda il substrato, se è carente, deve essere trapiantato tagliando le radici in cattive condizioni.
L’irrigazione deve essere moderata in modo che il liquido sia disponibile per le radici, poiché si tratta di una specie che non ha pseudobulbi.
L’ideale è innaffiare la mattina, una volta alla settimana (in ottobre fino alla fine di febbraio). È importante non versare acqua sulla guaina della foglia perché può marcire.
Il fertilizzante sarà una miscela a base di corteccia e incorporerà un fertilizzante per orchidee due volte al mese.
Il parassita che potrebbe danneggiare questa pianta è l’acaro del ragno rosso. La malattia che la colpisce maggiormente è il batterio Erwinia cypripedii, in quanto può causare gravi danni.
Si diffonde per spaccatura del cespuglio dopo la fioritura in primavera o per mezzo di semi con mezzi appropriati.