Tirmania nivea
Caratteristiche macroscopiche
Caratteristiche:
Carpoforo che può adottare forme un po’ variabili, generalmente globose o subglobose, con la consueta forma tubercolata nelle specie ipogee, anche se molte volte adotta una forma simile ai fichi, con una sorta di pseudopie che lo lega al substrato. È di dimensioni abbastanza rispettabili, può raggiungere più di 10 cm di diametro, il suo colore nell’estrazione è praticamente bianco o crema molto chiaro, ma presto diventa più marcatamente cremoso o ocra chiaro con ossidazione, anche un po’ giallastro, al tramonto diventa brunastro.
Sottile, liscio e glabro peridio, per niente ingombrante, che di solito è solcato in modo irregolare e spesso presenta protuberanze, quando si gratta si può accedere alla gleba con una certa facilità.
Gleba molto carnosa, nelle prime fasi di sviluppo molto chiara nel colore e con venature totalmente bianche, adotta nel tempo tonalità rosa e infine ocra nella sua fase finale, mantenendo sempre la tonalità più chiara delle venature.
Carne consistente, con una consistenza piacevole al morso, con un caratteristico odore dolce e dolce, il suo sapore è anche morbido e delicato, molto gradevole. Con soluzioni iodate adotta un tono verdastro che diventa blu in breve tempo.
Habitat:
Questo è un aspetto interessante di questa specie, dato che appare in luoghi alquanto inospitali, sottoposti a temperature elevate e con un notevole stress idrico, anche in zone desertiche. Fructifica la formazione di ectomicorrize con la pianta ospite, generalmente alcune Cistacee, come Helianthemum lippiy o Helianthemum salicifolium, in terreni con un Ph di base, superiore a 7. Di solito non escono in grandi gruppi o si corrodono, ma si possono trovare diversi esemplari che spuntano accanto alla stessa pianta. È una specie che compare nei mesi invernali, con le precipitazioni desiderate nelle zone dove questo elemento non prolifera. Gli esemplari studiati provengono dal nord dell’Algeria, compaiono in tutto il nord dell’Africa e sono stati trovati anche nella penisola iberica ad Almeria.
Commenti:
Sotto il nome comune di «tartufo del deserto», ci sono diverse specie che possiamo trovare a seconda della zona, essendo questa la più caratteristica. È una specie che abbiamo potuto assaggiare e che abbiamo trovato essere un ottimo commestibile, superiore alla maggior parte delle specie del genere Terfezia. Si caratterizza macroscopicamente per il suo colore bianco al momento della raccolta, il suo odore e sapore gradevole, il restringimento che di solito si presenta verso la base, e la sua gleba chiara con venature bianche, e microscopicamente per il carattere amiloide dei suoi caprioli. Terfezia claveryi può condividere un habitat, anche se di solito esce in Tuberaria sp., ha una certa somiglianza anche se è più scuro e ugualmente un ottimo commestibile.
Ulteriori informazioni:
-
Nome comune:
Tartufo del deserto, manna, zubaidi, fagaa, terfez -
Sinonimo:
Terfezia africana (Chatin) Maire
Tassonomia:
-
Divisione:
Ascomycota -
Suddivisione:
Ascomicotina -
Classe:
Himenoascomiceti -
Sottoclasse:
Pezizomycetidae -
Ordine:
Pezizales -
La famiglia:
Pezizaceae
Sommario