Tortuga, torta all’elefante
Pianta di tartaruga, piede di elefante
Dal falco della tartaruga emergono lunghe liane ramificate e volubili, con foglie a forma di cuore di un bel colore verde. Il tutto è molto estetico.
Botanica
Nome latino: Dioscorea elephantipes < br>
Sinonimo: Elefanti testudinari
Famiglia: Dioscoreaceae
Origine : Sudafrica
Periodo di fioritura: variabile: secondo il suo periodo di vegetazione
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Colore del fiore: giallo e piccolo
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Tipo di impianto : pianta caudex, caudiciforme o paquicola
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Tipo di vegetazione: perenne
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Tipo di fogliame: vitigno capriccioso che scompare nella stagione secca
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Altezza: steli incostanti fino a 1m di lunghezza
Piantagione e coltivazione
Resistenza: 5° C minimo, resiste a temperature molto elevate
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Esposizione: luminosa, dietro a una finestra
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Tipo di terreno : profondo, drenante : terreno da giardino + sabbia
da neutro a basico, non teme il calcare
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Umidità del suolo: secco, irrigazione secondo il ciclo della pianta
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Utilizzo: Impianto per interni, veranda
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Piantare, reimpiantare: in vasi profondi, prima della vegetazione
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Metodo di propagazione: solo sementi
Generale
La dioscorea elephantipes, conosciuta anche come pianta di piede d’elefante o di tartaruga, è una pianta semidesertica originaria del Sudafrica. Ha un organo di riserva per compensare la scarsità d’acqua: il caudex. Cresce lentamente e può raggiungere il diametro di 1 metro. La sua spessa corteccia presenta profonde scanalature, che disegnano squame, dandogli l’aspetto del guscio di una tartaruga.
Dal caudex di Dioscorea elephantipes , emergono lunghe, capricciose, ramificate viti con foglie a forma di cuore di un bel colore verde. Il tutto è molto estetico.
La pianta, nel suo ambiente originario, dipende dall’approvvigionamento idrico: la sua strategia di sopravvivenza è quella di entrare in uno stato di letargo quando ha troppa sete. La tartaruga alterna quindi periodi di vegetazione, dove produce la sua volubile liana, che cresce e fiorisce rapidamente, a periodi di riposo, durante i quali rimane solo il caudex.
In casa, questo pachycalaogue un po’ capriccioso alternerà questi due periodi secondo il suo desiderio: in genere mantiene un ritmo meridionale, quello del Sudafrica, quindi non è raro che si riposi in estate e ricominci in autunno.
Deve essere conservato in un terreno drenante: una miscela di terra da giardino e sabbia di riosol, e non deve mai essere bagnato in un piattino d’acqua. Idealmente, si dovrebbe offrire una fioriera molto più profonda del vaso e riempire il fondo con pietre. In questo modo, si può avere una riserva d’acqua senza che il vaso si inzuppi: le sue radici affonderanno poi alla base del vaso.
La dea coreana ama le situazioni luminose; starà bene in una serra o in una veranda, ma può essere tenuta per anni in casa vicino a una finestra.
Si consiglia un’annaffiatura leggera una volta alla settimana in presenza di foglie, ma deve essere interrotta quando la vite appassisce. In quel momento, il gambo viene tagliato vicino al caucciù e aspettato per un mese o due.
Cosa devo fare se i miei elefantipi di Dioscorea impiegano troppo tempo a ripartire?
Si può tentare un’irrigazione che induca a rimuovere l’inattività.
Lo sapevi?
Questa pianta, che fa parte degli ignami (patate dolci), un tempo si mangiava cotta in Africa del sud.
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