Daphne gnidium, un arbusto la cui tossicità lo rende inadatto ai giardini.
Daphne gnidium noto anche come Bifalaga, Matapollo, Matagallinas, Tei, Trovisquero, Matapulgas, Astruc o Torvisco . Appartiene alla famiglia Thymelaeaceae, essendo originaria del Mediterraneo, praticamente di tutta la penisola iberica, specialmente a Granada e nelle Alpujarras.
Etimologicamente, il nome generico Dafne è dovuto alla ninfa perseguita da Apollo, che si è trasformata in Alloro. Mentre l’epiteto gnidio significa » Città di Creta «.
Caratteristiche di Daphne gnidio
Arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza di 2 m, con rami stretti e non ramificati.
Le foglie sono alternate, acuminate, lineari-lanceolate, attenuate da un corto picciolo. Il fagotto è più scuro e la parte inferiore è appiccicosa.
I fiori sono ermafroditi, tubolari, regolari, e sono raggruppati in infiorescenze biancastre, rosa o giallastre a pannocchia. Fiorisce da luglio a novembre.
Il frutto è una drupa, rotondo, carnoso e con un tono rossastro di 8 mm.
Il seme è a forma di uovo, apicamente attenuato.
Cura di Daphne gnidio
È una specie che vive tra i cespugli, i pendii, il sottobosco e i muri delle colture a secco.
Può essere collocato in pieno sole o in penombra.
E’ indifferente al suolo, appare allo stesso modo nei terreni calcarei come in quelli silicei. Cresce in ambienti forestali o nella matrice sclerofila.
Si moltiplica per mezzo di pali le cui foglie sono poste in un mezzo di sabbia e torba in una serra.
Può essere riprodotto anche piegando i rami della stagione precedente che vengono rimossi in primavera.
I semi sono conservati in sacchi a 4˚C. Viene seminato senza pretrattamento all’inizio della primavera.
Non è facile da trapiantare e deve essere spostato quando le piante sono giovani.
Dati
Questa pianta era usata come purgante, ma sempre sotto sorveglianza. Tuttavia, la sua ingestione è ora evitata perché contiene una resina (mezerin) e un composto (dafnetina) che, se fusi insieme, li rendono tossici per gli animali e per l’uomo.
Se applicato topicamente, può causare vesciche e irritazioni cutanee.
Nel sud della penisola, viene utilizzato come amuleto contro gli incantesimi. In Galizia come protezione contro le streghe.
Quindi basta dire che è una pianta che può essere manipolata se si ha l’esperienza. Inoltre, è una specie che non è adatta ai giardini.
Ma è comunque un bel fiore che si può ammirare da lontano. La conoscete? Ti piace?
Immagini per gentile concessione di : Michael Wunderli, Manuel M. V.