Piante

Guida alla coltivazione delle piante del rosario

È conosciuta come la pianta del rosario (nome scientifico Senecio rowleyanus) ed è una specie che negli ultimi anni ha guadagnato molti seguaci per la particolarità dei suoi steli e delle palline che si formano su di essa. Infatti, è noto per la sua somiglianza con il Santo Rosario.

Il cactus rosario, come è anche noto, è una pianta succulenta di tipo vitigno con steli lunghi, motivo per cui viene solitamente coltivata in vaso all’interno della casa o nel patio, in contenitori pensili.

La pianta del rosario è considerata resistente e di rapida crescita, con buoni benefici da moltiplicare dai suoi steli e di facile cura.

Origini e sviluppo della pianta del rosario

La pianta del rosario è originaria delle zone desertiche e dei climi estremi, come quelli dell’Africa orientale, dove cresce naturalmente sul terreno. Questa pianta è preparata per evitare la perdita di acqua dai fusti fibrosi, essendo considerata una specie molto rustica e abituata alla mancanza di acqua. In queste collane in primavera vengono emessi dei piccoli fiori bianchi che emanano un odore molto caratteristico simile a quello della cannella.

Tuttavia, quando coltiviamo il cactus rosario indoor, è difficile che tutte le condizioni per la sua fioritura spuntino.

Principali caratteristiche di Senecio rowleyanus 

Fisicamente è formato da palline verdi da 5 a 6 mm di diametro, unite da un sottile gambo. I suoi fiori sono bianchi, piccoli (da 1 a 1,2 cm).

Nome scientifico Senecio Rowleyano
Nome comune pianta del rosario, cactus del rosario
tipo di pianta Succulento
Dimensione  Rampicante, con fusti oltre 1 metro
Esposizione solare Pieno sole o mezz’ombra
tipo di suolo Sabbia o limo, con buon drenaggio
pH del suolo leggermente acido
tempo di fioritura Primavera
colore dei fiori bianco
intervallo di temperatura 16-25 ºC, tollera estrema
zona natale Africa
Tossicità Tossico nel consumo per l’uomo e gli animali.

Le cultivar più conosciute di rosario cactus

All’interno della specie Senecio rowleyanus troviamo diverse sottovarietà o cultivar che presentano lievi differenze. Molti di loro possono essere trovati relativamente facilmente negli asili nido e nei negozi specializzati.

I più importanti e conosciuti sono i seguenti:

  • ‘Curio radicans’:  questa varietà non ha sfere sferiche ma piuttosto una forma a banana dal colore verde intenso.
  • ‘Curio herreanus’: le sfere non sono rotonde ma piuttosto ovali, di colore verde brillante.
  • ‘Curio citriformus’: i suoi steli hanno un portamento più eretto, e la forma della sfera è molto simile ai boccioli dei fiori della tápena, con nervi di colore più giallo.
Senecio rowleyanus   ‘Curio radicans’

Cura delle piante del rosario al chiuso

Posizione, temperatura, umidità e luce

Poiché la pianta del rosario ha un aspetto strisciante, è interessante piantarla in un vaso sospeso, in modo che i suoi steli cadano per effetto della gravità e formino un attraente mosaico di palline verdi.

Posizioniamo la pianta in una zona molto ben illuminata, potendo ricevere il sole diretto nei mesi più freddi, ma evitando la sua esposizione al pieno sole in estate in modo che non perda il suo originario verdeggiante.

Tollera un range di temperature molto ampio, se la cava meglio in ambienti caldi che in quelli freddi. Per quanto riguarda l’umidità, è preferibile collocarlo in zone ben ventilate (vicino a porte e finestre) rispetto a zone molto umide.

Scelta del substrato

Si adatta bene a tutti i tipi di substrati, anche se preferisce quelli che offrono un buon drenaggio. Stiamo parlando di una miscela di sabbie, substrato universale o fibra di cocco. Possono tornare utili substrati commerciali progettati per piante succulente, che hanno già una miscela di diversi componenti.

Il pH dovrebbe essere leggermente acido, anche se non importa se scegliamo un terreno del nostro giardino con un pH leggermente alcalino. Tuttavia, in un ambiente leggermente acido (pH da 6 a 6,5), è l’intervallo ideale affinché tutti i nutrienti forniti nell’acqua e attraverso i fertilizzanti siano ben assimilati dalle radici.

Per ottenere la miscela perfetta, non utilizzare sempre il supporto universale. Hai diverse opzioni da miscelare in base alle esigenze di ogni pianta, come la fibra di cocco, la perlite o la vermiculite.

Caratteristiche di irrigazione

Il cactus rosario è abituato agli ambienti caldi e alla mancanza di acqua. Tuttavia, nella stagione vegetativa (inizio primavera) e coltivata in vaso, manterremo costantemente una leggera umidità.

Nei mesi caldi annaffiamo ogni 4 o 5 giorni, circa, soprattutto se non riceve il sole diretto, poiché il substrato rimane umido molto più a lungo.

In inverno sarà sufficiente 1 annaffiatura a settimana, per una quantità pari a 1/5 del volume del contenitore.

Fare molta attenzione a non esagerare con la frequenza o la quantità di acqua di irrigazione. Le radici delle piante succulente sono generalmente abbastanza sensibili all’umidità in eccesso, ma in pochi giorni marciscono.

Concimi consigliati

Periodicamente forniremo fertilizzanti liquidi adatti alle piante succulente (rapporto NPK 2-1-2 o simili), iniziando l’applicazione nella stagione vegetativa (primavera). Sarà sufficiente fornire questo fertilizzante una volta ogni 2 settimane, alla dose consigliata di 1 ml/litro di acqua di irrigazione.

Nel periodo di arresto della crescita, in autunno e in inverno, non è necessario aggiungere alcun tipo di concime, soprattutto se rinnoviamo il substrato ogni 2 o 3 anni.

Propagazione delle piante del rosario

Il cactus rosario può essere propagato in modo relativamente semplice da talee. Scegliamo uno stelo giovane di circa 5-10 cm di lunghezza, lasciando che la ferita guarisca per 24 ore. Successivamente trapiantiamo una parte del fusto in un vaso con un composto di substrato per piante succulente, ben idratato fino a quando non emette nuove radici.

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